Siamo a Monza nell’era fascista.
La guerra di Abissinia è ormai iniziata.
È il 1935 e questa è la storia di Francesca e Maddalena.
Maddalena è la malnata, quella da cui stare il più lontano possibile perché distrugge tutto ciò con cui entra in contatto e perché viene da una famiglia ormai distrutta.
Francesca è nella parte di società che deve sottostare al regime per poter vivere una vita dignitosa.
È con la malnata che Francesca scopre la vera amicizia ma anche il sentirsi davvero importante per qualcuno.
Il romanzo parte con la scena che ritroveremo anche alla fine in maniera più nitida.
Francesca e Maddalena devono disfarsi di un cadavere di un uomo.
Da lì ha inizio la narrazione in prima persona di Francesca che scopre l’amicizia della malnata e sopratutto la capacità di tornare a respirare a pieni polmoni cercando di fuggire da una famiglia troppo aggrappata alla necessità di essere riconosciuta dal regime fascista.
La malnata sarà un’ancora di salvataggio per Francesca così come Francesca sarà per la malnata un nuovo modo per rivedere se stessa.
Duro, spietato e paurosamente vero in ogni parola, questo libro lascia davvero tanti spunti di riflessione per tutte le età e, per quanto mi riguarda, l’ho visto dalla prima all’ultima pagina come un assordante grido di chi ha solo bisogno di essere compresə e amatə.
Attendo il seguito e ringrazio ancora una volta Beatrice Salvioni di averci condiviso le sue emozioni alla sua presentazione durante il Festival del romanzo storico di Massa dove ho avuto il piacere di conoscerla ❤️🙏🏻
🎁🎁🎁🎁🎁/5
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